RPM

Il Red Hat Package Manager (abbr. RPM) indica, in informatica, uno dei primi, se non il primo [NdE 1995], sistema di gestione dei pacchetti mai creati per Linux (cfr. Opera citata).
Un pacchetto software viene presentato come un singolo file con il suffisso .rpm che contiene il programma, i file di configurazione ed di supporto e gli eventuali script da eseguire per l'installazione. Con un singolo comando (eg. rpm -i myProgram.rpm) e' possibile installare un pacchetto. Analoghe opzioni consentono di elencare i programmi installati (eg. rpm -qa), cancellare programmi (rpm -e myProgram), ... A differenza di un classico TARBALL un RPM contiene direttamente i binari. L'installazione di un pacchetto risulta cosi' piu' semplice e veloce perche' non e' necessario compilare nulla.
Il formato RPM e' riconosciuto da molte delle piu' diffuse distribuzioni Linux: Red Hat, CentOS, Fedora, Oracle Linux, ...

In questa paginetta vediamo come costruire un nostro file .rpm che contenga i nostri script, utility o altro.

Anche se l'acronimo e' preciso... il termine RPM viene usato anche per indicare un singolo pacchetto. Quindi, bando alle ciance, facciamoci un RPM!

Facciamoci un RPM!

Ecco i passi necessari:

Abbiamo gia' finito... basta provare ad installare il pacchetto con:

rpm -ivh mypackage-1-0.noarch.rpm

etc

Il comando yum effettua la ricerca/installazione dei pacchetti RPM basandosi su repository configurati. E' una potente estensione all'RPM che consente di mantenere aggiornato un sistema verificando tutte le dipendenze tra i pacchetti.
C'e' qualche trucco per usarlo...


Titolo: Facciamoci un RPM!
Livello: Avanzato (3/5)
Data: 25 Dicembre 2017
Versione: 1.0.0 - 25 Dicembre 2017
Autore: mail [AT] meo.bogliolo.name