Leggere il bilancio

Perche' si legge un bilancio? Per tanti buoni motivi! Perche' si tratta dell'azienda per cui lavorate e volete sapere se gli affari stanno andando bene o rischiate il posto. Perche' la societa' e' vostra e volete capire se state guadagnando oppure no (e come). Perche' volete comprare un'azienda o le sue azioni. Perche' avete delle stock option e volte sapere di cosa diverrete soci. Perche' avete un nuovo cliente e volete capire se vi paghera'. Perche' qualunque cosa vi capiti in mano volete leggerla...
Insomma ci sono tante buone ragioni per leggere un bilancio.

Una premessa: leggere i bilanci non e' il mio mestiere. Nonostante questo in questo documento spiego come si fa! Qual e' il vantaggio? Anche se non siete commercialisti o laureati in economia potete leggere lo stesso questo documento perche' scritto in modo forse non troppo preciso ma certamente in modo semplice. Al massimo non avrete imparato nulla di nuovo!

Punti di vista

Quando si legge un bilancio si possono adottare diversi punti di vista. Il bilancio infatti rispecchia, o almeno dovrebbe rispecchiare, l'andamento di una societa' in tutti i suoi aspetti:

Questi punti di vista sono chiaramente distinti e non sono neanche tutti quelli possibili (eg. Green Economy). Un bilancio chiaro dal punto di vista finanziario puo' non contenere elementi utili dal punto di vista industriale.
Anche i risultati possono essere differenti a seconda del tipo di visione che si adotta. Un bilancio ottimo dal punto di vista economico puo' presentare invece problemi dal punto di vista finanziario.
In realta' un solo bilancio non e' adatto a mostrare in modo chiaro tutti gli aspetti di un'azienda. Pertanto sui bilanci si fanno riclassificazioni (che uniscono o dividono le diverse voci con logiche differenti) oppure si utilizzano indici (che sono dei calcoli tra le voci di bilancio). Spesso anche questo non e' sufficiente ed e' necessaria una contabilita' differente (eg. contabilita' industriale) per raccogliere dall'origine tutti i dati di interesse.
E' inoltre utile analizzare un bilancio confrontandone il risultato con gli esercizi precedenti (l'anno precedente deve essere riportato a fianco) e con quello di aziende analoghe che operano nello stesso settore.

Oltre ai bilanci delle singole societa', i gruppi di aziende debbono preparare bilanci consolidati che danno la visione d'insieme di tutto il gruppo. In tali bilanci le fatturazioni occorse tra societa' del gruppo (intragruppo) non vengono evidenziate dal bilancio, mentre risultano le attivita' svolte verso l'esterno come se si trattasse di un'unica grande azienda.

In ogni caso in questo documento ci limiteremo al caso semplice di un bilancio conforme alle norme del codice civile. Questo e' comunque il bilancio che in Italia, e con poche differenze in tutti i paesi CEE, le aziende debbono depositare e rendere pubblico.

Componenti del bilancio

Il bilancio, secondo le piu' recenti leggi che hanno recepito le norme CEE, e' composto dal bilancio in senso stretto e dalla nota integrativa.

Il bilancio contiene solo numeri. Quanto si e' speso e per cosa, quanto valgono le cose che si posseggono, il tutto raggruppato per voci e seguendo un ordine stabilito. La prima parte del bilancio e' costituita dallo Stato Partimoniale, la seconda dal Conto Economico.
Lo stato patrimoniale descrive come e' costituito il patrimonio dell'azienda. Il conto economico descrive i costi ed i ricavi dell'azienda.

La nota integrativa e' invece un documento che descrive il contenuto del bilancio indicando quali scelte sono state fatte nella sua redazione e descrivendo in maggior dettaglio le varie voci (eg. quali criteri sono statti scelti nella valutazione dei crediti, del magazzino, ...) e spezzandone alcune (eg. costi per servizi). Oltre a descrivere i criteri contabili seguiti nella redazione del bilancio spesso, ma non sempre, la nota integrativa entra nel merito del business aziendale riportando strategie ed trend... in qusto caso la sua lettura e' molto utile.

Stato Patrimoniale

Lo stato patrimoniale descrive effettivamente come e' costituito il patrimonio dell'azienda. Lo stato patrimoniale e' diviso in due parti: la parte attiva e quella passiva.
Lo stato patrimoniale nella parte attiva e' composto da elementi reali e tangibili quali uno stabile, un fabbricato industriale, una qualsiasi macchina (eg. un tornio, un computer). Quindi dai depositi in banca o nelle casse sociali. Ma anche da elementi, ugualmente reali ma piu' difficili da toccare con mano, quali una licenza software o un credito.
Ovviamente nella parte passiva troveremo i debiti. Ma troviamo anche altri due elementi interessanti: il capitale e l'utile d'esercizio. Il capitale corrisponde inizialmente a quanto i soci hanno versato per costituire la societa'. L'utile che viene generato ogni anno (almeno si spera!) puo' essere distribuito tra i soci oppure andare ad incrementare il capitale (in tutte le sue forme come le riserve).
Magicamente l'attivo ed il passivo dello stato patrimoniale corrispondono esattamente. In realta' non c'e' nessuna magia: e' l'utile d'esercizio che bilancia le cose. Se un'azienda riesce a comprare nuove macchine, disporre di depositi maggiori nelle banche, vantare maggiori crediti verso i propri clienti allora accrescera' la parte attiva e di converso crescera' l'utile. Oppure, se gli elementi positivi diminuiscono, l'utile scendera' fino a zero per poi diventare una perdita.

Conto Economico

Il conto economico descrive l'andamento dell'azienda riportando tutti i ricavi ottenuti ed i costi sostenuti.
Secondo la normativa e' impostato in modo scalare. Prima viene riportato il valore della produzione, quindi i costi di produzione. E' cosi' immediatamente possibile valutare la differenza tra valore e costi di produzione.
Il dettaglio delle voci dei ricavi e dei costi richiesto dalla normativa non e' cosi' elevato. Cosi' e' possibile che si tratti di cifre grandi e poco indicative. Tuttavia possono essere dettagliate meglio dai contabili sia nel bilancio stesso che nella nota integrativa.
Quindi vengono le voci relative proventi ed oneri non inerenti la produzione. Ad esempio gli oneri finanziari quali gli interessi pagati alle banche. Oppure eventi straordinari quali la vittoria ad una lotteria!
Il risultato dato da queste variazioni porta all'utile prima delle imposte. Quindi operate tutte le variazioni di origine fiscale, tra cui il pagamento delle imposte, si ottiene la voce finale: l'utile (o perdita) d'esercizio. Naturalmente l'utile del conto economico corrisponde esattamente all'utile dello stato patrimoniale...

Voci del bilancio

Nel seguito sono riportate le principali voci di un bilancio. Per l'elenco completo seguite questo link.


STATO PATRIMONIALE

ATTIVO
  A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

  B) Immobilizzazioni
    I Immobilizzazioni immateriali
    II Immobilizzazioni materiali
    III Immobilizzazioni finanziarie

  C) Attivo circolante
    I Rimanenze
    II Crediti
    III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
    IV Disponibilita' liquide
      1) depositi bancari e postali
      2) assegni
      3) danaro e valori in cassa

  D) Ratei e risconti

PASSIVO
  A) Patrimonio netto
    I Capitale
    II-VII Riserve
    VIII Utili (perdite) portati a nuovo
    IX Utile (perdite) dell'esercizio

  B) Fondi per rischi e oneri

  C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

  D) Debiti

  E) Ratei e risconti

CONTI D'ORDINE

CONTO ECONOMICO

  A) Valore della produzione
    1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
    2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
    3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione
    4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
    5) altri ricavi e proventi

  B) Costi della produzione
    6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
    7) per servizi
    8) per godimento di beni di terzi
    9) per il personale
    10) ammortamenti e svalutazioni
    11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
    12) accantonamenti per rischi
    13) altri accantonamenti
    14) oneri diversi di gestione

  Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)

  C) Proventi e oneri finanziari
    15) proventi da partecipazioni
    16) altri proventi finanziari
    17) interessi e altri oneri finanziari

  D) Rettifiche di valore di attivita' finanziaria
    18) rivalutazioni
    19) svalutazioni

  E) Proventi e oneri straordinari
    20) proventi
    21) oneri

  Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E)

    22) imposte sul reddito dell'esercizio
    23) (risultato dell`esercizio)
    24) (rettifiche di valore operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie)
    25) (accantonamenti operati esclusivamente in applicazione di norme tributarie)

    26) utile (perdita) dell'esercizio

Poiche' non ho voglia di scrivere troppo, per ogni voce descritta nel seguito ripetero' solo una sigla. Per esempio CE-26 e' la voce 26 del Conto Economico corrispondente a utile (perdita) dell'esercizio. Mentre AT-C-IV-1 e' la voce dell'Attivo dello Stato Patrimoniale, C Attivo circolante, IV Disponibilita' liquide, 1 Depositi bancari e postali. Infine PA-D sono i Debiti contenute nella sezione Passivo dello Stato Patrimoniale.

Leggere il bilancio

Bene ora possiamo leggere il bilancio!

Societa' ed anno di riferimento fanno parte dell'intestazione ed ovviamente sono fondamentali. Non staremo per caso controllando un bilancio troppo vecchio?!

Per leggere i numeri iniziamo dal fondo: c'e' la voce piu' importante. Nel conto economico la voce CE-26: l'utile (o perdita) dell'esercizio. E' banale, se l'utile e' alto la societa' ha guadagnato molto! Se il valore e' negativo la societa' ha perso. Attenzione i valori negativi vengono generalmente messi tra parentesi anziche' utilizzare il segno "-".
Non sempre un utile basso indica che la societa', nel suo complesso, non stia guadagnando. Nelle aziende di limitate dimensioni, quando i soci sono anche amministratori, puo' essere preferito, per via di una tassazione inferiore, mantenere l'utile basso ma aumentare i compensi agli amministratori (nella voce CE-B-7).
Di converso la presenza di un utile non e' garanzia della redditivita' di un'azienda. Debbono essere valutate con attenzione le rimanenze, il magazzino e gli incrementi delle immobilizzazioni che sono elementi che possono dare adito ad intepretazioni ed aumentano il valore della produzione (CE-A-2, CE-A-4). Ma come si fanno a valutare tali valori? A volte basta controllare dati di bilancio dell'anno precedente, altre volte e' necessario consultare la nota integrativa. Questo e' comunque un lavoro da societa' di revisione o da sindaci (non quelli dei comuni, quelli che controllano i bilanci!).

Ma quanto ha lavorato l'azienda? Questo ce lo dice il valore della produzione CE-A. Ed in particolare la voce CE-A-1 per i ricavi delle vendite, che indica quello che l'azienda ha fatturato ai clienti. Le altre voci si riferiscono ad attivita' che sono ancora in corso.

Quindi si puo' passare a vedere quali sono i costi che l'azienda ha sostenuto: CE-B-6..14. La differenza tra CE-A Ricavi e CE-B Costi e' molto indicativa: dice se l'azienda ha un buon andamento economico. Certo senza considerare il costo finanziario (quindi dagli interessi che le banche richiedono) o le imposte dovute al fisco, ma comunque il valore e' molto importante.

Il patrimonio netto, che e' la rappresentazione numerica della dimensione dell'azienda, e' dato dal capitale (PA-A-I), dalle riserve (PA-A-II..VII) e dagli utili (PA-A-VIII,IX). Capitale e riserve sono detti anche mezzi propri e sono un importante elemento di valutazione di un'azienda (per esempio da parte un'istituto bancario per la concessione di una linea di credito).

Un altro aspetto importante e' la liquidita', ovvero quanti soldi ci sono nelle casse. La liquidita' e' indicata dalla voce AT-C-IV. Quando la liquidita' e' bassa un'azienda ha problema nel gestire i pagamenti necessari per le diverse attivita', anche se si tratta di un'azienda ottima dal punto di vista economico o finanziario. Da questo punto di vista e' importante controllare anche i crediti AT-C-II-1, ... ed i debiti PA-D-6.

Riclassificazione ed indici di bilancio

Per vedere qualche elemento in piu' dal bilancio e' utile fare qualche somma e qualche rapporto tra le diverse voci. La riclassificazione e gli indici di bilancio sono semplicemente questo: fare qualche somma e qualche divisione!
In questo modo si ottengono valori facilmente confrontabili tra esercizi di anni diversi e tra aziende che operano nello stesso settore.

Molto importanti nelle valutazioni sono i valori dell'EBITDA e dell'EBIT.
L'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) e' il margine operativo lordo. L'EBITDA e' un importante indicatore di redditivita' che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione operativa; spesso e' piu' significativo dell'utile nella valutazione dell'andamento di un'azienda.
L'EBIT (Earnings Before Interests and Taxes) e' il reddito operativo aziendale ovvero il risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari. Viene calcolato come EBIT = MON+PGA-OCA+PFIN (margine operativo netto + proventi delle gestioni accessorie - oneri delle gestioni accessorie + proventi della gestione finanziaria attiva).
Altro indicatore molto utilizzato e' la PFN (Posizione Finanziaria Netta) che esprime un giudizio sul livello complessivo dellĠindebitamento dell'azienda. Il calcolo comprende le Disponibilitˆ liquide +Crediti finanziari a breve-Debiti finanziari a breve per ottenere la PFN di breve termine ed a questa aggiunge +Crediti finanziari a medio/lungo-Debiti finanziari a medio/lungo per la PFN complessiva.

La redditivita' netta e' data dal rapporto tra Utile CE-26 e Ricavi CE-A.
Il ROE (Return on Equity) e' dato dal rapporto tra l'utile netto ed i mezzi propri.
Il ROI (Return on Investment) e' dato dal rapporto tra il reddito operativo e gli investimenti collegati.

L'indice di liquidita' e' dato dal rapporto tra la somma della liquidita' ed i crediti con i debiti ( (AT-C-IV + AT-C-II) / PA-D) ).
L'indebitamento e' dato dal rapporto tra le disponibilita' liquide ed i debiti verso le banche ( AT-C-IV / PA-D-3) ).

Il tempo medio dei pagamenti da parte dei clienti e' dato dal rapporto tra i ricavi delle vendite ed i crediti da cliente ( CE-A-1 * 365 / AT-C-II-1 ). Con questa formula il valore ottenuto e' in giorni ed e' significativo con una distribuzione uniforme della fatturazione. E' chiaro che se i tempi sono lunghi vuole dire che l'azienda sta finanziando i propri clienti.
Si puo' utilizzare una formula analoga per controllare quanto l'azienda si finanzi sui propri fornitori (vanno pero' spezzati in modo opportuno i valori delle voci CE-B-6..8).

Se a tutto questo aggiungete qualche altra informazione, come il numero dei dipendenti nel tempo (che si legge dalla nota integrativa), potete anche calcolare: la redditivita' per risorsa, il costo medio dei dipendenti, il turnover... Ma stiamo andando troppo oltre, basta cosi!

Riferimenti

Se non vi siete ancora stufati e non riuscite proprio ad addormentarvi puo' essere utile leggere qualcosa sulle Societa' per Azioni e sulle Societa' a Responsabilita' Limitata.


Testo: Leggere il bilancio
Data: 30 Agosto 1999
Versione: 1.2.4 - 29 Febbraio 2022
Autore: mail@meo.bogliolo.name