SUN Solaris

Il sistema operativo Solaris e' stato sviluppato da SUN per i propri sistemi con processori SPARC ma e' anche disponibile (in alcune versioni) su processori Intel. Solaris e' ritenuto il sistema Unix piu' diffuso.

Il sistema operativo SUN Solaris offre un ambiente operativo Unix standard. Sono tuttavia parecchie le funzionalita' e le caratteristiche aggiuntive che lo distinguono dagli altri sistemi operativi Unix.

In questo documento vengono riportati gli elementi e le caratteristiche di maggior interesse.

Gestione degli spazi

Il file che contiene la definizione dei file system da montare e' /etc/vfstab.

Quale software di gestione dei volumi e' utilizzato lo SSVM che e' il porting SUN del piu' recente e diffuso Volume Manager Veritas.

Dal punto di vista HW la gamma di prodotti offerti da SUN e' molto ampia e permette di ricoprire diverse esigenze.
Oltre che ai dischi singoli ed ai multipack esterni (connessi su catene SCSI) sono disponibili, in diverse versioni come capacita' e prestazioni, gli SSA (Sparc Storage Array). Gli SSA sono gruppi di dischi, connessi al sistema con fibra ottica, che e' possibile organizzare in differenti configurazioni RAID utilizzando un volume manager. Di recente sono stati introdotti anche gestori di RAID "hardware" la cui configurazione avviene attraverso un'interfaccia grafica su Unix.

E' anche possibile collegare un SSA in dual-host, utilizzando quindi lo stesso pool di dischi per due sistemi distinti.

Sparc Storage Volume Manager

VM e' un un gestore di volumi che consente di gestire in modo dinamico i dischi organizzandoli in volumi logici.

Un Physical Disk viene assegnato ad un Volume Group. Nei Volume Group possono essere creati i Volume che sono composti da uno o piu' plex posti in mirror tra loro. I plex infine sono composti da piu' subdisk che sono semplicemente partizioni dei Physical disk. Tutto chiaro vero?.

Poiche' l'VM e' un porting del noto Volume Manager Veritas ulteriori informazioni possono essere trovate in Utilizzo di volume manager su Unix: note pratiche ed in Sparc Storage Volume Manager

Generalmente viene utilizzata l'interfaccia grafica vxva per la definizione dei volumi, ecco comunque i principali comandi:

vxva &

vxprint

vxassist -U gen -g volume_group01 make volume01 4096M layout=striped nstripe=2

vxedit -g volume_group01 set user=oracle group=dba mode=600 volume01

I comandi da terminale si utilizzano all'installazione (vxinstall), per attivita' di manutenzione/spostamento (vxdiskadm) e a fronte di problemi (vxdg -C import volume_group01, vxrecover -g volume_group01).

Consigli: tenete ben in ordine i volumi ed evitate di frammentare troppo le diverse allocazioni. Create tutti gli oggetti come multipli di dimensioni comuni. Per una nota legge ogni Volume dovra' essere allargato un giorno.

Il VM viene "regalato" nel caso si acquistino uno o piu' SSA (Sparc Storage Array), in caso contrario e' necessario acquistarne la licenza da SUN o da Veritas (VxVM).
Il software ODS (Online Disk Suite) fornisce alcune funzionalita' simili (eg. mirroring) ma in modo ridotto e con una configurazione piu' difficoltosa (metainit, ...). ODS e' compreso nel kit del sistema operativo ed e' quindi gratuito. Le versioni piu' recenti del sistema forniscono anche un'interfaccia grafica X che semplifica parte delle operative: smc (Solaris Management Console).

RAID Management System

Il gestore RAID consente di configurare e gestire i RAID devices. L'interfaccia grafica e' richiamata con rm6. Sono presenti diversi comandi di linea quali lad, drivutil, ...

Le funzionalita' sono quelle che si possono immaginare...

Gestione degli utenti

Il file /etc/passwd ha il tipico formato System V (insomma con il file /etc/shadow).

Controllo del sistema

I file dei messaggi di sistema e', come al solito, /var/adm/messages.

Con il comando psrinfo si hanno informazioni sui processori presenti.

La configurazione dei parametri dinamici di sistema viene effettuata agendo sul file /etc/system. Affinche' vengano riletti e' necessario un reboot del sistema.

Per l'installazione di pacchetti aggiuntivi, sia di sistema che applicativi, e' utilizzato il comando pkgadd.

Configurazioni particolari

E' distribuita da SUN una particolare configurazione chiamata Easy Life con la quale due sistemi, che condividono lo stesso SSA possono sostituirsi l'uno all'altro in caso di caduta HZ o SW. La soluzione e' piuttosto economica ma i tempi di riattivazione del servizio sono, generalmente, di alcuni minuti.

SUN offre inoltre la soluzione SUN Cluster nella quale due sistemi vivono in simbiosi e consente la riattivazione quasi immediata dei servizi nel caso di caduta di un sistema. Tale soluzione e' spesso utilizzata con un database Oracle configurato in Parallel Server.

Supporto ai multiprocessori

Il sistema operativo Solaris supporta fin dalle prime versioni, con diverse funzionalita' ed ottime prestazioni i sistemi multiprocessori (con una capacita' elaborativa che dipende in modo quasi lineare rispetto al numero di processori).

Il comando mpstat riporta le statistiche di utilizzo della CPU suddivise per processore.
Il comando psrinfo consente di ottenere informazioni sul numero e le caratteristiche dei processori.
Il comando psradm consente attivare e disattivare i singoli processori.
Il comando pbind consente di assegnare un processo ad uno specifico processore. L'assegnazione ad un processore viene ereditata dai processi figli (al momento della nascita). E' quindi semplice limitare un "servizio" all'uso di una singola CPU assegnando ad uno specifico processore il processo "antenato". Ad esempio con pbind -b 2 PID si assegna alla CPU 2 il PID indicato.

Miscellanea

Per inserire nuovi servizi attivati al boot del sistema e' sufficiente creare i relativi file di attivazione nelle directory /etc/rc2.d o /etc/rc3.d.

Per definire un gateway di default, che e' di gran lunga la configurazione di routing piu' comune, e' sufficiente inserirne l'IP Address in /etc/defaultrouter. Eventuali routing alternativi possono essere aggiunti con comandi di route add eventualmente attivati al boot.

Sui sistemi SUN un disco ha generalmente il nome /dev/dsk/c0t0d0s0.
C indica la catena SCSI. T indica il Tray e corrisponde all'identificativo sulla catena SCSI. D indica il disco. S indica la partizione.
Generalmente la catena SCSI interna e' la 0. Il disco di boot ha uno SCSI ID pari a 3. Il CD-ROM ha uno SCSI ID pari a 6. Il tape o DAT ha uno SCSI ID pari a 4. Dischi aggiuntivi hanno uno SCSI ID pari a 0. La partizione contenente l'intero disco e' la 2. La partizione contenente root e' la 2.
La formattazione, il partizionamento, il controllo dei dischi viene effettuato con il comando format che presenta diversi menu e possibilita'.

E' molto utile il comando tip hardwire su una workstation connessa, via seriale, alla console di un server che non dispone di console (hardwire non e' una parola magica ma e' configurato nel file /etc/remote).

NFS viene attivato salendo a livello 3. I file di configurazione di NFS si trovano nella directory /etc/dfs.

Come su tutti gli Unix il file di configurazione (client) del DNS e' /etc/resolv.conf. L'ordine con cui vengono pero' cercati gli host (e se vengono cercati!) sul DNS rispetto al solito /etc/hosts e' definito dal file nsswitch.conf.

La configurazione di parecchi default di sistema, come su altri Unix SV, si trova in /etc/default. Tra le altre configurazioni si trova ad esempio il file /etc/default/login con i vari settaggi del login (eg. timeout, root login su /dev/console, ...).

Il comando sys-unconfig consente, in modo semplice, di cambiare la configurazione del sistema come hostname, IP address, ... Il cambio dell'hostname della macchina altrimenti richiede attenzione per non "dimenticare" alcuni file e configurazioni.

I sistemi di fascia enterprise, oltre ad avere un elevato TBF, supportano il partizionamento fisico che consente di assegnare le schede alle partizioni.

Al boot viene eseguito un programma di basso livello che consente il lancio della diagnostica. L'autoboot si puo' impostare anche da sistema operativo con eeprom auto-boot?=true

Versioni

La storia del sistema operativo di SUN e' lunga ed importante per tutto il mondo Unix. Una serie di innovazioni sono passate da questo sistema operativo: dai sistemi diskless all'NFS. Il passaggio dalla versione BSD di SunOS a Solaris 2.4 ha rappresentato un svolta nel sistema avvicinandolo agli altri Unix commerciali. Quindi sono arrivate le release 2.5, 2.6, 7, 8 per arrivare alla versione 9 (12/02).

Tra le features piu' significative della versione 9 ricordiamo:


Una "stranezza". Dopo anni di utilizzo degli stessi comandi di amministrazione di NFS la SUN ha introdotto un cambiamento. Ora l'elenco delle directory condivise e' su /etc/dfs/dfstab ed il comando di condivisione e' share anziche' exportfs...

L'attuale versione e' la 10 che introduce il partizionamento logico con le zone.

Solaris Zones

Nella versione 10 di Solaris sono state introdotte le Zone che consentono di partizionare logicamente il sistema in ambienti indipendenti ma facilmente gestibili. Per chi conosce il chroot... tutto dovrebbe essere semplice da capire!
La zona iniziale, detta global, consente di controllare tutte le risorse, i processi, ... in modo completo; mentre le altre zone sono tra loro indipendenti e trasparenti. I comandi principali sono: zonecfg zoneadm zlogin, l'opzione aggiuntiva per i normali comandi di sistema (eg. ps) e' la -Z. Utile puo' essere il seguente diagramma:

Solaris Zones


Testo: SUN Solaris

Data: 23 Febbraio 1998

Versione: 1.5.6 - 29 Febbraio 2008

Autore: mail@meo.bogliolo.name